giovedì 14 giugno 2012

Katauta (*)


Alfin la sera
un'ebbrezza che ubriaca
e all'infinito correre
Copyright © versi by Rosemary3


(*) Composizione in metrica giapponese con seguente scansione sillabica: 5/7/7

martedì 12 giugno 2012

PERCHE’ I  PESCI SONO MUTI

Una volta sulla Terra tutto era silenzio .
Gli animali non facevano versi, le acque scorrevano e i venti soffiavano,
ma senza far rumore.
 Nemmeno l'uomo parlava.
Un giorno il dio del canto cominciò a suonare l'arpa e, quando fece vibrare le corde,
ogni creatura sulla Terra si mise in ascolto.
 Così fecero il vento, l'acqua e gli alberi.
Il dio del cielo ordinò a ciascuno
di scegliere il linguaggio che era loro più gradito.
Tutte le creature ascoltarono il signore del canto
 e scoprirono il modo più adatto
di sibilare e di ronzare, di abbaiare o di ruggire…
L'uomo imparò, non solo, tutti i diversi suoni
 prodotti dall'arpa del dio
ma imparò anche a cantare
 perfino meglio degli stessi uccelli.
Da allora, ogni creatura sulla Terra
 e nel cielo aveva scelto per sé un
linguaggio caratteristico.
 Invece, i pesci furono più sfortunati,
si rendevano conto che stava accadendo qualcosa di molto importante,
ma non capivano che cosa fosse.
Essi potevano vedere che tutte le creature della Terra
aprire e chiudere la bocca ma essendo sott'acqua,
non potevano udire alcun suono.
In ogni modo,
 decisero di comportarsi come gli altri.
Ecco perché i pesci aprono e chiudono la bocca
senza produrre alcun suono.


DAL WEB
Rakel

Tramonto a...

Tramonto ai tropici? No....Marina di Massa !

Amici sono tornata e ringrazio tutti voi che collaborate al blog, ho letto e commentato i vostri scritti e foto: grazie, siete magnifici e preziosi !

lunedì 11 giugno 2012

Vorrei la luna





La vorrei in notti innamorate

io romantico irrinunciabile

sono in cerca di consensi ,

di veri sentimenti.

E vorrei volare tra le foglie !

Dipingermi l’anima ,

con la sola musica

tra le nuvole ,la mia fantasia.

Essere una minuscola zanzara ,

succhiarti il sangue come un vampiro .

Di notte tra le stelle

far giustizia tra gli alieni.

E vorrei ch’io fossi fiaba nella notte ,

Eternare l’amore !

Aspettare il giorno che nasce ,

e porre sollievo ad ogni tuo desiderio.

Si,vorrei !

Salire tra le vette più alte …

e urlare il tuo nome ,

toccare con mano gli alveoli del sole.

Vorrei la luna !

La nota stonata ,la più maliziosa ,

ove in ogni musica a me ti avvicina

la carne che mai persi .

E nel lembo d’una tua lacrima

annegare le mie pazzie,

da una piccola fessura

vedere il tuo futuro.

Lo vorrei ?

Poetanarratore .


sabato 9 giugno 2012

Pronto per la mietitura


Ho liberato i sogni


blog.libero.it

Avevo imprigionato dentro me
tutti i sogni
per paura di vederli delusi
credendo di evitarmi pene
che forse non avrei sostenuto.

Un senso di vuoto nell'anima
inaridita da pace che pace non era
perché solo nell'amore c'è vita
non importa se arreca dolore.

Ho spalancato la porta del cuore
ed ho liberato tutti i miei sogni
anzi, altri ne ho aggiunti
più rosei e forse più arditi.

Voglio soffrire ma sentirmi viva
lottare per conquistare l'amore
e se per amare si deve soffrire
ben venga anche il dolore.

Marilicia 12/05/2012

domenica 3 giugno 2012

I crudeli fati



Quale immensa pazzia lamentai,

se fu solo desiderio?

Mi lamentai con me stesso :

del miserabile canto .

Fu il mortale affanno

incompresi la lussuria,

mai più volli amare

la fredda rosa.

Lamentai le rovine che cadono dal cuore!

Nei sentimenti puri sono i più feriti,

fu sventurato il nostro amore

tanto che il consolato pianto

mi rese indifferente.

Dall’ira fui vinto !

Da colei che bevve il mio sangue …

Rimasi immobile e disattento

senza catene ,verso la via del destino.

I crudeli fati

straziano la gente nobile,

sono le vittime eccellenti .

Bevete con me dunque !

È la bevanda dei saggi …

Forse solo un Re ne è degno.

Lo so ,non potrò più amare

se in me non c’è la fede ,

non c’è cupido con la sua frecciata .

T’ho dato tanto,e meno ho ricevuto ,

il mio amor sincero ,il tuo incanto

era il meglio che avevo …

Chi delle sue parole poca stima cura ,

annebbia la mente mia

nei meandri del male oscuro .

Io volli da te pigliar tanto

e fu l’immenso .

Fu maledetto il giorno ,

l’ora in cui bestemmiai

la parola ,amore …

Poetanarratore .